Nell’osservare meglio me stessa e le mie emozioni più profonde è iniziato un processo lungo, ma necessario per poter capire meglio anche le persone che mi circondano ed il cambiamento è avvenuto attraverso la comprensione, l’accettazione e l’abbandono.
Ho osservato il mio corpo e la mia mente, ho chiesto alla mia guida interiore tante, tantissime volte di mostrarmi la via della comprensione.
Ho praticato e pratico tutt’ora yoga e meditazione.
Lo yoga è uno stile di vita, è una via per trovare l’equilibrio in tutti i suoi aspetti, e non, come lo intendono molti, solamente una tecnica per mantenersi in forma.
E’ autodisciplina e attraverso lo yoga impari a conoscere te stesso, il tuo corpo, il tuo respiro, la tua mente e poi vai verso l’esterno, verso gli altri.
Mi sono avvicinata alla pratica dello yoga in punta di piedi, ho osservato con attenzione e in silenzio me stessa.

La storia

Originario dell’india, lo yoga ha migliaia di anni di tradizione alle spalle, nato nell’ambito di un’antica filosofia indiana nota come Vedanta intorno al 5000 a.C.

A quel tempo tutti gli insegnamenti erano tramandati esclusivamente in modo orale da maestro a discepolo fino a che non si riscontrarono i primi cenni di questa parola su opere scritte. Le prime prove scritte possono essere trovate nelle scritture vediche, precisamente gli Upanishad, i quali sono poemi filosofici e mistici, scritti in sanscrito, che esplorano la natura dell’anima umana.

È su questi antichissimi testi, risalenti al 3000 A.C., che possiamo trovare i primi insegnamenti sullo yoga.

E’ con Yoga Sutra, opera scritta intorno al 500 A.C da Patanjali che, per la prima volta nella storia dello yoga , tutta la conoscenza di quel tempo viene messa per inscritto e tutto il sapere viene tramandato grazie a questo libro. Patanjali definì lo yoga con la frase in sanscrito “citt-vitt-nirohdah”, che significa la cessazione dei giri della mente. Il saggio dichiarava di poter ottenere lo yoga con metodi come il controllo della respirazione e il mantenimento di posizioni specifiche. Queste sono tecniche dell’hata yoga.

Per tutto questo tempo la pratica yogica è stata incentrata sulla meditazione o comunque variazioni della posizione del loto.

Nel XX secolo diversi maestri indiani hanno sviluppato nuovi sistemi che si sono focalizzati non solo sulla meditazione ma anche sugli aspetti fisici.

Grazie a questi Guru e molti altri insegnanti che si sono formati negli ultimi anni, lo yoga ha avuto una diffusione senza precedenti e attualmente ci sono milioni di praticanti in tutto il mondo.

Elementi

Lo yoga consiste di tre elementi base: asana, o posizioni dinamiche alla ricerca del perfetto equilibrio tra attività e non-attività; pranayama, o purificazione attraverso il controllo della respirazione e il rilassamento, come via a più alte forme di concentrazione e meditazione.

La pratica dello yoga produce un cambiamento nel modo in cui pensiamo e abbiamo cura del nostro corpo.

Infatti attraverso le asana mettiamo in atto un lavoro corporeo e sciogliamo le tensioni muscolari, iniziamo a conoscere meglio il corpo e lo aiutiamo  a riequilibrare le energie vitali degli organi e dei visceri e nello stesso tempo lavoriamo su piani molto più sottili come respiro, suoni, simboli, chakra, concentrazione e meditazione.

Cominciando a muoverlo e ad usarlo, diveniamo più consapevoli del nostro stato e facciamo consciamente scelte più precise e meditate riguardo alla nostra dieta e all’esercizio fisico.

La pratica regolare dello yoga porta un giovamento sul piano fisico, mentale ed emozionale. Inoltre chi lo pratica acquista un maggior distacco nell’accettare gli alti e i bassi della vita, pur non perdendo, anzi aumentando  l’interesse e la gioia di vivere.

E’ soltanto attraverso un perfetto stato di equilibrio fisico e psichico che possiamo armonizzare la nostra persona ed essere di aiuto agli altri e alla società.

E’ una via che ognuno di noi può percorrere, una via che si apprende comunque solo attraverso la pratica costante e quotidiana.