Claudia racconta
Gianluigi Vezzoli

Un paese ci vuole, non fosse che per il gusto di andarsene via. Un paese vuol dire non essere soli, sapere che nella gente, nelle piante, nella terra, c’è qualcosa di tuo, che anche quando non ci sei resta ad aspettarti
Cesare Pavese 1949
   

All’alba ci si alzava per andare a lavorare nei campi, il sole gentilmente si alzava ad est e in tutta la sua bellezza piano piano si spostava e le ore passavano portando con sé il profumo, il tocco, la vista, il sapore e l’ascolto di madre terra e poi gentilmente scendeva ad ovest ed il tramonto ci invitava al rientro, la giornata era finita.  Dolcemente si  mostrava la luna, l’anima, il nostro modo di vivere le emozioni, i desideri, i sogni.

Gianluigi nasce nelle campagne bresciane ed è figlio di contadini ma con la fine dei patti agrari e della mezzadria,  periodo di grande sconvolgimento sociale, tante persone lasciano le campagne, i paesi, lasciano tutto perché era la fine di un mondo, e si ritrova all’età di 8 anni in città in un collegio, portando con sé nei suoi ricordi più vivi quello che era stata la vita nella campagna, la vita di paese, gli usi e le tradizioni, i proverbi, con un grande bagaglio che ancora oggi vive in lui. Quel periodo ha segnato la linea conduttrice della sua passione anche per l’Astrologia.

Ma l’anima sa. Tu sai quello che la tua anima conosce e in quel momento ancora come un bimbo piccolo che non sa che vestito dare alla sua cosa, a quello che sente, dà il vestito che conosce. La nostalgia di questa Anima che si vuole riconoscere in una continuità di vita.  Voleva diventare monaco e avere la possibilità di coltivare un pezzo di terra.

Sceglie la scuola Agraria perché quel mondo contadino viveva dentro di lui inconsapevolmente, era un’estensione di quello che aveva vissuto, che continuava a voler vivere e ha scelto quella scuola, andando contro la famiglia che non capiva.

Studia l’Agricoltura Biodinamica, un metodo di cultura che si basa sulla visione antroposofica del mondo, elaborata nei primi anni venti da Rudolf Steiner, fondatore della medicina antroposofica e a 19 anni si appassiona di Astrologia perché l’agricoltura biodinamica  usa un calendario astrale con luna, segni, costellazioni, che hanno un valore forte per lui e si pone una domanda: sto usando un calendario per le piante ma allora gli uomini?  Dopo la  lettura  di un libro scatta la passione e la conoscenza dell’Astrologia e inizia a calcolare i primi piani natale ovviamente tutti a mano e non conoscendo la matematica.

Per lui diventava una vera e propria meditazione. Infatti, questo processo ti porta a guardare il piano natale un pezzettino alla volta, come costruire una casa mattoncino dopo mattoncino, e ci entri piano piano un po’ alla volta e la persona ti appare un peu à la  fois. Quando la tua attenzione sta su un pezzo tu quel pezzo lo conosci a fondo.

Sensazione bellissima che emergeva dal niente, compare una figura che è un’immagine reale della persona stessa.

Inizia così il viaggio di un chercheur de veritè.

Si interessa di mimica, di gestualità, attento al verso; il gesto è un aiuto enorme nella interpretazione e risoluzione delle cose. Perché quando si è capaci di fare un gesto specifico vuole dire che si è risolto un problema. Ha letto, ha studiato, ha indagato, ha meditato, abile nel disegnare fin da piccolo, è stato iconografo, intagliatore, agricoltore biodinamico e ha seguito la via lunga e difficile che lo ha portato verso la conoscenza spirituale.

Tutto ha contribuito e qualsiasi cosa accade non avviene per caso e tutto contribuisce a ciò che sei anche  il  bene e il male.

Una scelta che lo porta ad una maturazione importante è il servizio civile, avvenuta dopo la bomba di piazza della Loggia il 28 maggio 1974  che  lo ha segnato profondamente e il destino lo ha preso per mano per farlo andare verso una direzione.

Ha riflettuto a lungo su quello che voleva fare, e matura la scelta del servizio civile, della non violenza, movimento legato a Don Lorenzo Milani, a Giorgio La Pira, dei riferimenti molto forti. Sei mesi di corso formativo allo SVI (servizio volontariato internazionale) associazione di stampo cattolico per andare in Ruanda Burundi e portare avanti un progetto sulle api. Voleva di nuovo ritirarsi nel suo mondo. Ma in quegli anni a Brescia ci fu un fermento incredibile e si iscrive al MIR movimento nazionale per la riconciliazione, non parte più per l’Africa perché capisce che c’è da fare tanto in Italia e trascorre 2 anni e mezzo in Val Vestino fra il lago di Garda e il lago di Idro dove fa esperienza di agricoltura biologica.

Il recupero della saggezza contadina: si lavorava a mano, senza l’utilizzo di macchine, si tagliava l’erba con le falci, si andava ad ascoltare i contadini che vivevano isolati. Erano interessati a ricongiungere un anello di un mondo che lì era ancora vivo.

Durante il servizio civile  si reca in Francia dove frequenta la comunità di Taizé una comunità cristiana monastica ecumenica ed internazionale fondata nel 1940 da Roger Schutz meglio conosciuto come frère Roger. Era il  monaco di riferimento e Gigi aveva 18 anni quando  lo incontra durante i suoi ritiri.

Un’altra comunità che lo  ha formato tantissimo è stata la comunità di Lanza del Vasto.

Giuseppe Giovanni Lanza del Vasto fu discepolo del mahatma Gandhi che quando lo conobbe, non esitò a definirlo shantidas, servitore della pace. Filosofo, poeta, scrittore, pensatore, orafo, musicista, ma soprattutto profeta di pace: seguì Gandhi per lungo tempo, praticò il digiuno, viaggiò per l’Europa e il Medio Oriente. Viaggiava spesso a piedi: percorse l’Italia, la Francia, raggiunse persino Gerusalemme.

Ma anche patriarca fondatore di comunità rurali sul modello di quelle gandhiane. Una di queste comunità nel sud della Francia si chiamava l’Arche, dove si insegnava a filare, tessere, a essere responsabili del proprio sostentamento,  l’agricoltura  e qui Gigi si reca tante tante volte e conosce le danze popolari, approfondisce l’agricoltura biodinamica, impara i canti francesi, capisce il senso della celebrazione delle feste, apprende l’arte del  filare e tessere e si  fa un abito.

Il monachesimo che si esprime in queste forme.

les chercheurs de la vérité

I ricercatori di verità. Qui impara il le rappelé. La richiamata. Tutti i giorni ogni ora suonava una campanella e ci si doveva fermare per 5 minuti e portare attenzione, être présent à lui-même, ogni giorno essere presenti a se stessi. Chiamarsi e dirsi dove si è in quel momento.

Serviva a dirti dove eri, cosa stavi facendo, come lo  stavi  facendo,  perché.  La disposizione di animo con cui tu svolgi una cosa. Questo avveniva tutti i giorni.

E Gigi si è aperto al mondo e si è formato.

L’agricoltura biodinamica prende spunto da alcuni imput di Steiner e viene ampliata e sviluppata dai ricercatori  come  Pfeffer ed altri che creavano un sistema di interpretazione da una frase di Steiner.

Steiner poco prima di morire dice: la prossima volta che io ritornerò al mondo, vorrò studiare i proverbi e i detti popolari perché in questo mondo c’è tutta la saggezza. E’ una frase che colpisce tanto Gigi e sulla quale riflette a lungo a tal punto che si prende un libro di tutti proverbi bresciani, tutti legati al mondo contadino, la decodificazione del sapere attraverso la parola, perché non venivano scritti, il mondo contadino si esprimeva nel passaggio orale che è sempre stata la trasmissione degli iniziati.

Con la parola si apre il cuore. Si bypassa la mente. E si recupera il sapere che ognuno di noi ha.

Dopo il servizio civile a 23 anni parte per la Germania dove ha studiato e vissuto per 10 anni con tanti interessi, prima a  Fussen una città tedesca situata nel Land della Baviera nel distretto della Svevia, presso il confine con L’Austria, dove ci sono i castelli di Ludwig II, e poi a Freiburg nella regione del Baden Wurttemberg la regione più naturale e avanzata della Germania sul confine con l’Alsazia, dove c’era l’Istituto di Astrologia presso il quale si  insegnava un metodo “La scuola d’Amburgo” ed apprende e studia l’astrologia uraniana.

Qui conosce la sua insegnante e con lei passa tanto tempo e si immerge nello studio dell’astrologia ed essendo al massimo della sua espressione artistica  dipingeva e faceva iconografia, mostre, lavori su ordinazioni e metteva da parte i soldi per il suo sogno della terra, della campagna.

La formazione più profonda è avvenuta in Germania. Qui ha conosciuto tutto, ha letto tanti libri in italiano e in tedesco, si  interessa e partecipa a dei gruppi di antroposofia, va a delle conferenze e a lezione da chi conosceva Steiner.

Conosce lo Jin Shin Jyutsu un’arte e una filosofia di vita giapponese collegato ai meridiani.

Astrologia, Corso sui fiori di Bach di Mechthild Scheffer che ha tradotto Bach in tedesco, interesse di Geopatia e tutte le questioni dei nodi di hartman e le vene d’acqua, le faglie, le fratture e poi ancora Antroposofia e poi conoscitore di centinaia di danze popolari, e si mantiene insegnando la lingua italiana presso la Scuola alta popolare dove veniva insegnato lingue, yoga, digiuno.

Nucleo della sua formazione, i 10 anni trascorsi in Germania, la passione dell’agricoltura, la scoperta del cielo, la scoperta dell’uomo quale terreno da coltivare, da dissodare, da  seminare, da curare, da annaffiare per raccogliere qualcosa di noi stessi.

Monde intérieur et monde exteriéur. Ma il mondo esiste anche al di là della nostra vista e gli altri sono dei maestri.

Claudia Ciprianetti naturopata racconta Vezzoli

In questa immagine  del 700 di non facile comprensione, scritta in gotico antico, c’è il mondo di Gigi studioso di relazioni tra cosmo uomo e natura. I 4 elementi  fuoco, acqua, terra, aria, i simboli dei 4 elementi alchemici, le regioni cuore, fegato, polmoni, vescica,  i 7 pianeti  Venere Luna Mercurio Saturno Giove Marte, i 7 chakra e l’unione della spirale che finisce nel cuore dal 7 all’ 1 al 6 al 2 al 5 al 3 e al 4 che è il centro l’Amore, il SOLE con un serpente verde (colore del chakra del cuore) arrotolato e la scritta LIEBE   amore.

Il centro del sistema  dei chakra è il cuore, il sistema dell’evoluzione dell’essere umano, di tutte le energie, il cielo, la terra, ma dobbiamo arrivare al cuore per fare un grande lavoro.

Ci sono i 7 vizi capitali che impediscono il fluire: avarizia, gola, ira, superbia, lussuria, invidia, accidia.

L’uomo terrestre e l’uomo celeste ma l’uomo terrestre si deve ricordare che esiste un cielo e l’uomo celeste si deve ricordare  che siamo sulla terra. Tra queste due cose la Cosmosofia e la Geosofia: due parole usate da Steiner e Gigi ne da una interpretazione del tutto personale, come libero ricercatore.

Cielo, terra ed in mezzo l’uomo e in mezzo la I che in Antroposofia  è quella che ci connota nella nostra verticale, l’io umano  che si incarna in questo corpo tra terra e cielo. Il gesto dell’ I in tedesco ich, cioè IO SONO. Un gesto altamente divino. E poi la gamba sinistra piegata che sostiene e la destra pronta per mettersi in cammino verso…  E’ la descrizione dell’uomo con tutta la sua oscurità, il mistero naturale dell’uomo spiegato attraverso le stelle e gli elementi.

Oltre all’Astrologia qui c’è anche Energetica Psicosomatica, altra disciplina in cui si è formato Gigi studiata a  lungo in Germania con la moglie ed in seguito applicata, una formazione di 3 anni, l’unico italiano,  portata poi in Italia dove lui e la moglie svolgono attività di terapisti.

Una nuova immagine del mondo nella quale l’evoluzione dell’anima individuale è la chiave. Solo dopo aver superato la propria ombra psichica è possibile una vera crescita spirituale, il riconoscimento del proprio tipo caratteriale.

Occorre imparare ad individuare i conflitti perché se non si risolvono il sistema non funziona poiché rimaniamo bloccati in un tema conflittuale in un chakra e l’energia non arriva al cuore.

“Così in alto come in basso” il cielo come specchio dell’anima umana nelle sue molteplici evoluzioni.

Gianluigi Vezzoli tiene corsi di astrologia (cosmosofia) in tutta Italia, consulenze individuali, percorsi di formazione in gruppo, conferenze di agricoltura biodinamica, consulenze di radioestesia, percorsi di formazione in psicosomatica energetica.

Contatta Gianluigi Vezzoli: email vezzoligigi@gmail.com